Dietro la storia: Il Guardiano


Il Guardiano è stato il primo dei miei racconti a raccogliere consensi al di fuori della mia cerchia di amici. Scritto diversi anni fa, conserva ancora l'ingenuità e la spensieratezza di allora.

Senza svelare troppo della trama, posso dirvi che questo racconto riguarda l'amicizia tra quattro ragazzini che, crescendo con loro, si trasforma in una perversa forma d'amore fino a sfociare in una sanguinosa follia. In questa trasformazione gioca un ruolo importante l'isolamento che da un lato è rappresentato dall'ambiente, un piccolo paese di montagna tagliato fuori dal mondo; dall'altro è il tipico isolamento che si crea negli adolescenti che si considerano in qualche modo diversi dai coetanei.

Ho scelto l'ambientazione montana per avere a disposizione un paesaggio di per sé duro e difficile, con inverni rigidi ed estati con improvvisi passaggi dal sole alla pioggia. Inoltre potevo usare il fascino misterioso dei boschi che con le loro ombre hanno sempre ispirato leggende e sono spesso rifugio di strane creature.

I quattro personaggi principali nascono e crescono in questo ambiente che li separa dal resto del mondo e, stringendosi l'uno all'altra per affrontarlo, con tutti i suoi pregi e difetti, finiscono per chiudersi in un mondo ancor più piccolo e senza rendersene conto ne diventano prigionieri.

Ho chiamato il paesino Cressidora, una parola completamente inventata che ha il suono perfetto per l'atmosfera che volevo evocare: all'inizio è duro come un ramo spezzato, ma è anche un nome femminile che fa pensare ad una graziosa cittadina. Nella mia immaginazione è una piccolaTwin Peaks, altrettanto pittoresca e inquietante. Sia per i luoghi che per i personaggi, in tutti i miei racconti uso nomi che riportino a nazionalità diverse perché voglio che siano realistici, ma non collocabili in un luogo esistente, faccio in modo che possano essere chiunque e trovarsi ovunque il lettore voglia immaginarli.

Il Guardiano è scritto in prima persona e la voce narrante è quella di Leigh (ho scelto il nome in onore di Vivien Leigh di Via col Vento), una ragazza forte e passionale dai lunghi boccoli scuri che racconta la storia di questa straordinaria amicizia per rivelare la verità sulla misteriosa morte di Jacob (per il secondo protagonista ho scelto questo nome perché mi piaceva usarne anche il diminutivo, Jack).

Jacob è il musicista del gruppo, un ragazzo timido e gentile che trova nella chitarra il mezzo per uscire dalla gabbia di Cressidora.

L'altra ragazza del gruppo è Lana (quelli della mia età si ricordano che è il nome della compagna di Conan nel cartone animato, solo che nel mio racconto è bionda), fragile ed elegante è la gattina da proteggere, ma disposta a fare qualsiasi cosa per i suoi amici.

A chiudere il cerchio è il biondo Dimitri (nome di un ragazzino che mi piaceva alle medie) che incarna il duro della situazione, rissoso e vivace, ma leale e affettuoso con gli altri tre.

Il fatto che sia Leigh a raccontare la storia mi ha spinto a immedesimarmi con lei perché dovevo mostrare i fatti attraverso i suoi occhi. Molte cose descritte da lei non sono necessariamente reali, ma solo il suo punto di vista. Ecco perché i suoi tre amici sono sempre bellissimi e sempre giustificati nelle loro azioni. Eppure ci sono momenti in cui Leigh è lucida e si lascia sfuggire il sospetto che il loro legame sia pericoloso e anormale, ma poi viene sopraffatta dal sentimento e ricade nella follia del gruppo.

Per questo racconto, realizzai un booktrailer. Questo è il diario dei giorni delle riprese.